I miei fatti s'avverano nel tempo
da me saputo, i miei luoghi li visito
curiosa,
nn vale se forzata, i gesti spargono
parole anche se inerti:
i miei fatti camminano
a seguito
aperto e senza posa fanno massa
e sembrano ognuno per sé.
Ma se do forma
nel dopo, trovo mano
di eventi con mano, legami,
nodi, strette, una rete
che avvolge e accerchia.
Così capisco
le mie vicende, do senso, le penso,
concludo catene e catene:
bisogna saper leggere
la difficile lingua, sempre nuova
d'impulsi e varia da legare, che è
questo ammucchiarsi
di fatti che compongono
io viva.