Ti penso, oggi, più di ieri.
Sento il tuo dolore che ti logora
e conoscendoti lo trasformi in rabbia.
Sbagli.
So che non piangi e non piangerai,
starai lì a stringere le mani per i soliti convenevoli,
farai buon viso, sarai gentile e ringrazierai.
Ma quanto ti vorrei abbracciare.
Lo so che soffri, ma non lo farai notare.
Sei stanco. Ma il tuo corpo è sempre vivo.
Ti senti addosso delle responsabilità, quelle che ti incatenano,
ad un destino che è scritto fin dalla tua nascita.
So che non piangi e non piangerai,
ma io ti vorrei tanto abbracciare. Forte.
Anche chi non si vede più rimane legato a te da un filo.
Puoi odiarmi quanto vuoi.
Ma lo so che non piangi e non piangerai.
Parlerai, parlerai... parlerai tanto, con tutti,
il tuo modo per scacciare la sofferenza.
Ma non sai quanto ti vorrei abbracciare
e chissà,
forse lo senti.
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